Sofja Kovalevskaja

Matematica (1850-1891)

Largo Giuseppe Veratti

Nasce a Mosca nel 1850. Il padre, generale di artiglieria, discende dal re d’Ungheria Mattia Corvin; il nonno e bisnonno materni erano astronomi e geodeti, membri dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo. Sofja viene istruita in casa e dimostra un particolare interesse per la matematica già da bambina: la sua stanza è tappezzata dalle pagine di un libro di analisi che non capisce ma, racconta lei stessa, ammira “come una scienza misteriosa ed esaltante che le avrebbe aperto le porte di un mondo meraviglioso, inaccessibile ai comuni mortali”. A quell’epoca in Russia le donne non sono ammesse agli studi universitari mentre in alcuni paesi d’Europa i movimenti femministi sono riusciti a ottenere l’accesso alle Università: a macchia di leopardo, non in tutte le città e non tutte le facoltà. Sofja vorrebbe partire ma in Russia le donne non sono libere di espatriare senza il permesso del padre o del marito, e suo padre è contrario: per partire, a 18 anni, contrae un matrimonio di convenienza con il paleontologo Vladimir Kovalevskj, conosciuto negli ambienti dei giovani nichilisti.

Inizia così a viaggiare, frequentando i centri europei culturalmente e politicamente più vivi dell’epoca: ad Heidelberg studia con i grandi matematici Helmholtz, Kirchhoff, Bunsen; frequenta gli ambienti progressisti di Parigi prendendo parte alla Comune; si reca a Berlino, dal famoso matematico Weierstrass e chiede di avere lezioni private. Weierstrass, impressionato dal suo talento, sostiene la sua candidatura per ottenere il dottorato di ricerca presso l’Università di Gottinga nel 1874: le vengono richieste tre tesi. Presenterà tre studi: sulla forma degli anelli di Saturno, sulle funzioni ellittiche, e sull’esistenza e unicità delle soluzioni di un’equazione differenziale alle derivate parziali, oggi noto come teorema di Cauchy-Kovalevskij. I risultati sono talmente rilevanti ed eleganti che si ritiene superfluo farle sostenere un esame orale. Dopo questi successi ritorna in Russia, dove prova a trasformare il contratto con il marito in una vera unione, dando alla luce la sua unica figlia. Tuttavia, dopo circa cinque anni, la sua vita da moglie le sta stretta e, non trovando nel marito il sostegno desiderato, se ne allontana e torna alla matematica, determinata a farne una professione. Non è facile trovare posto nelle università per una donna, a cui di solito vengono riservati i posti di assistente. Per di più Sofja ha lasciato il marito, e questo è ritenuto sconveniente. Tuttavia il matematico Mittag-Leffer, suo estimatore e amico, riesce a superare le resistenze e ottenere che l’Università di Stoccolma le conferisca una cattedra, nel 1884. È la prima donna fuori dai confini dell’Italia ad ottenere tale incarico. Diventa membro del comitato di redazione della rivista Acta Mathematica. Nel 1888 vince il prestigiosissimo premio  Bordin dell’Accademia Francese delle Scienze per aver risolto un problema difficilissimo, conosciuto come “la sirena delle matematiche” perché con esso si erano scontrati matematici del rango di Eulero, Lagrange e Poisson: il problema della rotazione di un corpo rigido attorno a un punto fisso. A Parigi, viene celebrata nelle cerimonie ufficiali, ma non viene invitata nei ricevimenti privati, poiché le mogli dei matematici ritengono compromettente invitarla a casa, anche perché da qualche tempo, non fa mistero di avere un amante. E nonostante l’indiscussa consacrazione che il premio comporta, incontrerà ancora resistenze nel vedersi rinnovare la cattedra. Alla carriera matematica accompagna la scrittura, pubblicando romanzi di successo.Nel 1891, durante il suo ultimo viaggio contrarrà una polmonite che le sarà letale.

Autrici
Cinzia Belmonte, Irene Cannata, FormaScienza

Fonte

  • Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi, (2012) Sonia Kowalewskaja, Centro Pristem, Università Bocconi.
  • Koblitz, Ann Hibner (1993). A convergence of lives: Sofia Kovalevskaia: scientist, writer, revolutionary (Reprinted in hardcover. ed.). New Brunswick (New Jersey): Rutgers University Press.