Anna Maria Ciccone

Maria Anna Ciccone nasce a Noto nel 1891

Nel 1919 si laurea in Matematica e successivamente, nel 1924, in Fisica all’Università di Pisa; nel 1931 diviene Aiuto dell’Istituto di Fisica dell’Università di Pisa dove conduce ricerche nel campo della spettroscopia. La spettroscopia era nata nel XVIII secolo per analizzare le radiazioni emesse dal Sole, ma il suo studio è stato esteso a tutte le radiazioni elettromagnetiche e si è rivelata, nel corso del tempo, uno strumento fondamentale per chiarire grandi problemi della fisica, dall’elettrodinamica alla meccanica quantistica. 

Sempre nel 1931 Anna Maria Ciccone comincia un periodo di ricerca di circa quattro anni nell’Istituto di Fisica della Scuola di Ingegneria di Darmstadt in Germania, collaborando in ricerche di spettroscopia con il Prof Gerhard Herzberg, scienziato antinazista e futuro Premio Nobel per la Chimica nel 1971. Gli studi della Ciccone sulla struttura della materia e sulla spettroscopia infrarossa contribuiscono all’avanzamento delle ricerche nel campo delle vibrazioni molecolari, fondamentali in meccanica quantistica. 

La sua attività è interamente concentrata sui suoi studi scientifici, tanto che, tornata in Italia, trasferisce la sua residenza all’interno dell’edificio dell’Istituto di Fisica dell’Università di Pisa. Non solo grande scienziata ma anche donna coraggiosa, nel 1944 si oppone alla razzia di libri e strumenti scientifici e alla distruzione dell’Istituto di Fisica da parte dei nazisti. 

Tra giugno e luglio del 1944, l’Istituto di Fisica subisce per ben tre volte le incursioni dei nazisti alla ricerca di documenti e apparecchiature industriali potenzialmente utili all’esercito tedesco per vincere la guerra. Alla terza incursione Maria Anna Ciccone incontra gli ufficiali tedeschi entrati nell’Istituto per completare i loro furti. Nello scontro faccia a faccia, la discussione culmina con una frase: O ve ne andate o fate saltare in aria anche me. Davanti a tanto coraggio, i due ufficiali fanno infatti dietro-front. In una lettera indirizzata al Ministro della Pubblica Istruzione dal rettore Luigi Russo il 7 giugno 1946 si legge: “Non posso fare a meno di segnalare la benemerenza acquisita dalla Prof. Ciccone, durante il periodo dell’assedio tedesco, per ciò che concerne la tutela del materiale scientifico, in quanto essa fu sempre presente e vigile nel suo Istituto, anche quando allontanarsene, avrebbe significato porsi in salvo dal pericolo“.

Con questa targa vogliamo rendere omaggio alla “fisica della luce che fermò i nazisti”. 

Fonti